Più sport nella scuola primaria per combattere le malattie croniche in età adulta
L’attività fisica nella scuola primaria è fondamentale non solo per lo sviluppo psicofisico dei bambini e per educarli a un corretto stile di vita ma anche per prevenire malattie croniche future, a cominciare da quelle cardiocircolatorie. E quanto emerso da uno studio sugli effetti dell’attività motoria nella scuola primaria realizzato dall’Istituto di medicina dello sport di Torino in collaborazione con Miur Piemonte, Federazione Italiana Pallavolo (Fipav) e il progetto Kinder+Sport Joy of moving di Ferrero.
La ricerca scientifica, durata 5 anni con il coinvolgimento di 800 bambini in età scolare, tra i 5 e gli 11 anni, ha preso le mosse dalla considerazione che il movimento spontaneo quotidiano dei bambini sembra non essere sufficiente e, il basso livello di efficienza fisica e l’aumento dell’obesità che ne derivano, sono considerati fattori di rischio per le malattie cardiocircolatorie.
Per questo è stato messo a punto un programma educativo e formativo di minivolley per gli alunni, divisi in 2 gruppi + 1 di controllo, di 25 classi in totale, svolto durante l’orario scolastico, con una frequenza di 3 ore alla settimana per un periodo da 1 a 5 anni.
Durante lo studio sono stati valutati i dati antropometrici di peso, statura, plica sottocutanea del tricipite e l’indice di massa corporea dei soggetti e, per valutare l’efficienza fisica sono stati utilizzati test sulla mobilità articolare, sull’agilità e sulla coordinazione motoria.
I test sono stati effettuati all’inizio e alla fine di ogni anno scolastico e, a completamento dell’indagine, è stato somministrato ai ragazzi di prima media un questionario di carattere generale rispetto al mondo dello sport, all’impiego del proprio tempo libero e alla tipologia di attività preferita, tra giochi multimediali e i giochi da praticare all’aria aperta, facendo un confronto con alunni provenienti da scuole diverse e non addestrati al minivolley.
Al termine dei 5 anni, i risultati dello studio hanno evidenziato grandi benefici a livello morfologico, motorio e cognitivo nei bambini coinvolti nel progetto, rispetto alla media. In particolare, un miglioramento fino al 12% dell’indice di massa corporea per riduzione della massa grassa, sia nei maschi sia nelle femmine nel gruppo che ha fatto attività per più lungo tempo. (…)
Estratto dell’articolo pubblicato da adnkronos.com. Prosegue sul loro sito.