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“Io emigrato all’estero, torno in Calabria a lavorare con i rifugiati”

Dalla Germania alla piccola Camini nella Locride per lavorare. E’ stato un percorso completamente diverso dal solito quello del falegname Franco Passarelli, che ha lasciato Neu Isenburg vicino a Francoforte, per tornare nella sua terra d’origine: la Calabria. “Sono rientrato l’anno scorso a giugno con mia moglie Antonella e le nostre tre figlie – racconta all’AdnKronos – perché al paese una volta non c’era modo di trovare un’occupazione. La gente se ne andava, il borgo stava scomparendo, erano rimasti solo pochi anziani. Ora è tutto cambiato”. Adesso Franco lavora con Omar, originario della Siria, con la cooperativa ‘Jungi Mundu’, che in calabrese vuol dire ‘unisci il mondo’. Franco si occupa della manutenzione degli immobili, dove vivono i richiedenti asilo e insegna il mestiere al suo apprendista Omar. Lavorano insieme, non senza qualche incomprensione com’è normale. “Il mestiere si ruba con gli occhi” dice il maestro italiano, bacchettando bonariamente il suo alunno. “Questo ancora non l’ha capito, ma ce la farà. Io non mollo e lui neanche” (FOTO).

Per le strade del paesino, ora, corrono i bimbi. C’è una scuola materna, prima aveva chiuso per mancanza di alunni, ci sono numerose botteghe, laboratori di ceramica, pittura, legno, ferro battuto a caldo, preparazione di sottolio, sottaceto e limoncello. Aprirà anche un negozio con i saponi di Aleppo e con le coloratissime stoffe della Nigeria. Hanno riaperto il bar e c’è anche un ristorante. Gli abitanti sono ancora pochi, non arrivano a 800, ma si è invertito un trend. “Una volta se ne andavano all’estero per lavorare, ora hanno disfatto la valigia e restano: è tutto cambiato negli ultimi anni” spiega all’Adnkronos il sindaco di Camini Giuseppe Alfarano che non nasconde le paure prima dell’arrivo dei primi richiedenti asilo e rifugiati nel suo paese. “Certo, all’inizio c’era qualche timore ma ora queste persone sono nostri concittadini. Lavorano e non danno fastidio, siamo felici di ()


Estratto dell’articolo pubblicato da adnkronos.com. Prosegue sul loro sito.