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Ottenuto un motore a batteri alimentato a luce solare

nanotecnologiaOttenuto un motore a batteri alimentato a luce solare. In futuro potrebbe essere integrato in minuscoli robot in grado di selezionare e trasportare cellule da analizzare all’interno di laboratori di biologia in miniatura. Descritta su Nature Communication, è stata messa a punto di ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr)-Istituto di Nanotecnologie (Nanotec) e università Sapienza di Roma.

La micromacchina è ibrida, cioè fatta di una parte biologica e una parte sintetica, stampata in 3D su scala nanometrica con un materiale plastico. La parte biologica invece è costituita da batteri Escherichia coli modificati geneticamente in modo da ”farli nuotare diritto e non a zig zag, come fanno in natura, e da farli muovere grazie alla luce, naturale o artificiale, come quella di una lampadina” ha detto all’ANSA Roberto Di Leonardo del Nanotec-Cnr e della Sapienza, che ha guidato il gruppo. Questi batteri nuotano ruotando sottili filamenti elicoidali, i flagelli, a più di cento giri al secondo e si muovono ricavando energia dalle sostanze di cui si nutrono. Invece l’E coli modificato geneticamente produce una proteina, chiamata proteorodopsina e scoperta in campioni di plancton, che utilizza energia proveniente dalla luce per accumulare carica elettrica nella membrana cellulare. In questo modo i batteri, per muoversi, sfruttano le cariche elettriche ricavate dalla luce e diventano così i minuscoli propulsori in micromacchine invisibili all’occhio umano, la cui velocità di rotazione può essere regolata con luce di intensità controllabile.

I micromotori sono composti, ha spiegato Claudio Maggi, del Nanotec-Cnr, ”da anelli sulla cui superficie sono state scavate delle cavità in grado di intrappolare una cellula batterica e costringerla a spingere il rotore”. Il gruppo è fra i pionieri in questo tipo di ricerche e aveva già ottenuto un motore a batteri: ”rispetto ai nostri precedenti tentativi basati su batteri non modificati e strutture piatte – ha osservato Di Leonardo – il nuovo sistema combina un’elevata velocità di rotazione a un’enorme riduzione delle fluttuazioni”.

Tratto da ansa.it