Antipasti
Primi piatti
Secondi piatti
Contorni
Dolci
Impasti salati
Impasti Dolci
Chiama
E-Mail
WhatsApp

Zanzara tigre, ecco l’app che l’acchiappa

Zanzara tigre, combatterla si può. Come? “Abbiamo creato una App, la ZanzaMapp, che permette ai cittadini di segnalare la presenza di zanzare e di creare una mappa dell’infestazione” dice all’Adnkronos Alessandra della Torre, docente di Parassitologia dell’Università La Sapienza di Roma, precisando che “non è difficile riconoscere se è una zanzara tigre perché è l’unica specie che punge di giorno per lo meno nelle città“. Quante volte ci è capitato di essere punti, ma non ci siamo mai ammalati perché, spiega la docente, “le zanzare sono pericolose solo se si sono a loro volta infettate pungendo una persona con il virus”. “L’inizio di una epidemia è legata all’arrivo di persona che si è infettata in un Paese tropicale e che poi viene punta da una zanzara tigre locale”. Niente viaggiatori con il gommone o con i barconi, però, “questo è bene dirlo, ho sentito tante assurdità”, ma “il problema sono le persone che arrivano con l’aereo perché il virus resta nel sangue solo pochi giorni“. Se una zanzara italiana “lo punge comincia la trasmissione anche da noi. Da quel momento in poi è l’andamento delle infezioni rischia di essere esponenziale“.

Sarà comunque l’applicazione ZanzaMapp a fare le dovute distinzioni: in una banca dati convergeranno informazioni sul giorno, l’ora e la geolocalizzazione delle segnalazioni, permettendo di creare una mappa delle zone più colpite. “La App stessa chiede se la zanzara è stata vista di mattina, pomeriggio o sera e in base a queste informazioni noi possiamo focalizzarci sulla zanzara tigre escludendo tutte le segnalazioni che ci arrivano dopo il tramonto“. Quelle che arrivano di giorno con una buona approssimazione sono ‘tigre'” spiega della Torre, coordinatrice del gruppo di Ricerca di Entomologia Medica, che avverte: “E’ molto probabile che le segnalazioni di infezione di Chikungunya nel Lazio aumentino nei prossimi perché molte persone potrebbero aver confuso i sintomi – dolori muscolari, mal di testa e febbre molto alta e, solo in alcune persone un eritema cutaneo e forti dolori articolari – con quelli di una semplice influenza e servono analisi di laboratorio per confermare la diagnosi. Inoltre, giorni, come segnalato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, le condizioni climatiche di settembre e ottobre nel Lazio sono tali da consentire il proliferare della zanzara tigre e nuove infezioni“.

In presenza di casi di trasmissione autoctona di Chikungunya – come in questi ultimi giorni prima ad Anzio e poi a Roma, Latina e Modena – è assolutamente necessario operare disinfestazioni tempestive nelle aree dove sono presenti persone infette. Ma in situazioni non epidemiche, le mappe ZanzaMapp potrebbero consentire l’ottimizzazione degli interventi di controllo e di prevenzione dell’aumento delle densità di zanzare. “Il monitoraggio ()


Estratto dell’articolo pubblicato da adnkronos.com. Prosegue sul loro sito.